Tutto il mondo della Cultura musicale internazionale è rimasto sgomento nell’apprendere che il soprano Pretty Yende, straordinaria interprete belcantista, ha dovuto subire veri e propri atti di deprecabile razzismo all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi.
Un incubo da melodramma donizettiano o del Rossini Tragico, che fortunatamente ha trovato il lieto fine, anche se con strascichi ancora tutti da chiarire e spiegare, nella dinamica assurda del fermo in una cella di sicurezza.
Immaginiamo la tensione emotiva che ha vissuto il celebre soprano, che era in procinto di interpretare nei giorni seguenti “La Sonnambula” di Vincenzo Bellini al Theatre des Champs-Elysées.
Di seguito le dichiarazioni rilasciate all’ANSA della Yende sull’ accaduto :
“La brutalità della polizia è reale per chi è come me, sono una di quelli molto fortunate ad essere viva per vedere la giornata di oggi nonostante il maltrattamento e l’oltraggiosa discriminazione razziale e la tortura psicologica e i commenti razzisti molto offensivi in un Paese a cui ho dedicato così tanto del mio cuore (…). Hanno preso tutte le mie cose, compreso il mio cellulare, e mi hanno detto di annotare i numeri di telefono della mia famiglia e dei miei amici più stretti per chiamare con un telefono fisso che avevano nella cella, hanno detto che mi avrebbero portato in un “hotel prigione”, mentre mi guardavano come se fossi una delinquente sono stato spogliata e perquisita come una criminale e messa in una cella sul terminal 2B del controllo doganale presso il Charles de Gaulle di Parigi. Faceva freddo lì dentro, all’inizio non c’era luce, era freddo e grigio e mi hanno lasciato lì da sola con il telefono fisso e un foglietto che mi hanno dato per scrivere i numeri di telefono di quelli che potevo chiamare. La maggior parte di loro ha rifiutato di parlare con me in inglese, c’erano più di 10 agenti di polizia che potevo sentire parlare e ridere”.
Solidarietà a Pretty Yende da GazzaMerlina arriveranno delle rose rosse.




