Il Real Teatro di San Carlo, e il suo sovrintendente, hanno messo un sigillo d’oro per questa meravigliosa prima della “Gioconda” di Amilcare Ponchielli.
Senza riserve su nessuno, forse chi non ci ha convinto pienamente è Eve-Maud Hubeaux / Laura Adorno, poco espressiva nel duetto con Gioconda “L’amo come il fulgor del creato” che ha necessità di impeto e sbalzo sonoro con una piena corposità vocale, mezzosoprano/contralto, ma il cast infine convince, in un’edizione tra le migliori del nostro Massimo.
Una regia, quella di Roman Gilbert, che coniuga bene una Venezia stilizzata di linee composte da toni grigi, con campi e campielli disegnati di giardini aridi e solitari “infilzati” da una megagondola/titanic, luogo di raccolta di funesti incontri, addii tragici e fuochi carnascialeschi in una dimensione mai sfarzosa di costumi molto belli di Christian Lacroix e le scene dechirichiane di Etienne Pluss.
Di grande interesse la presenza del coro e delle voci bianche sempre in un primo piano espressivo, attento e consapevole di ciò che la scena proponeva. Il coro diretto dal Maestro Cassi gioca molto sui luminosi volumi delle voci, così come le voci bianche ben amalgamate dalla Maestra Stefania Rinaldi.
Meraviglioso l’Arlecchino di Salvatore Manzo, gesti asciutti ed eleganti per tutto lo spettacolo, strepitoso, nella rossiniana “Danza delle ore” ( quante citazioni del cigno di Pesaro ), insieme ai suoi colleghi Raffaele Vittozzi , Giuseppe Ciccarelli, Vittoria Bruno, Pietro Valente, Alessandro Staiano con la coreografia molto “italiana” di Vincent Chaillet, diretti da Clotilde Vajer.
Anna Netrebko/Gioconda, è il nuovo Rinascimento musicale. Dopo la Callas e la Caballè non riesco a trovare, per quello che ho sentito in disco e in video, una bellezza interpretativa di tale livello.
Attenta al gesto, fraseggiatrice dolce e impetuosa, modulatrice di sonorità cupe quanto cangianti, messa di voce perfetta e tenuta del fiato prodigiosa “Enzo adorato! Ah, come t’amo”, con una scena a seguire del “Suicidio”, tale da far impallidire le Dive dell’actors studio.
Impressionante quel pugnale che penetra nel basso ventre non concedendo quel corpo immacolato d’amore al putrido Barnaba.
Una Netrebko travolgente, immersa totalmente nella tragedia musicale senza risparmiarsi mai, che ha recitato il giorno della prima con febbre e debolezze fisiche, apparsa trasfigurata in una Gioconda del secolo!
Bravissimi e intensi Jonas Kaufmann e Ludovic Tézier, personaggi opposti e gemelli, per magnificenza interpretativa e incantevole abilità nel proporre, il primo, in una raffinata cronologia di trame vocali da manuale, bellissimo in quanto a intensa e abbagliante interpretazione in “Cielo e mar”, il secondo, per cruda presenza e stupenda voce sulle storiche e aure orme di Tito Gobbi!
Molto bene per colore e fraseggio Alexander Köpeczi, la cieca Kseniia Nikolaieva, attrice e cantante di gran pregio e Lorenzo Mazzucchelli, Roberto Covatta, Giuseppe Todisco
Pinchas Steinberg ha diretto molto bene l’orchestra sancarliana, sentita in gran spolvero, partitura che richiede energia e complessità dei tempi sulla scena, ben assecondando le voci e donando respiro e grazia al dramma.
Applausi infiniti.
Pino De Stasio
( recita del 7 aprile 2024 )