CHI SPARA SUI CORPI ?

Rosarno Macerata dopo otto anni nulla è cambiato, ad eccezione della poesia di Pino De Stasio…


Brunite carni del sole africano

Samir si tiene per mano

con il compagno di sempre

e le zolle rimosse sul greto

del fiume che dalla

montagna rinasce con le stagioni

sfiorite e uguali

La terra che vive di quelle

braccia

in catene ma unite

e’ un bacio la notte

nella cartiera carta carbone

avvolgente riposo

chi spara sui corpi?

che nudi in quell’acqua

di freddo torrente

puliscono sogni

e insieme la sera con

fuochi improvvisi

riscaldano azioni

sono occhi che cercano

pace

lavoro

chi spara sui corpi?

città di confine s’affaccia

lontana

sul mare che appare

sereno riflesso sui volti sconvolti

da dura fatica

e quelle arance del colore del Sole

chi spara sui corpi?

E i topi sorpresi da tanto clamore

di tane sotto capanne

cartone e lamiere

ondulate dal vento serale

ne trovi e molte

ricolme di scarti e rottami

chi spara sui corpi?

quattro gambe , forse otto ferite

del sangue

sopra la terra che bruna

raggruma

E’ in fuga dal mondo Samir

poche coperte

nella capanna

due stracci una pentola

nera

e sopra la testa una tanica

vuota la stessa che in spalla

da piccolo

lungo i paesi Maghreb

sabbiosi e accoglienti

riempiva di acqua

razione del giorno ed

anche di notte

chi spara sui corpi?

gruppi di notte prelevano

uomini

che i sonni abbandonano in

mani straniere

sui bus di uguali colori

per Bari o Castelvolturno e

ora Macerata

a fare che cosa?

un canto Gnawa saluta

Rosarno

gia’ piena di ruspe

non piu’ paesaggio

d’agrumi

cemento a spianate

i porti gioiosi

poggiati su coste

i mari d’oriente i venti

 

grecali

rifiutano il suolo

e insieme ai barconi gia’

pieni di volti

di corpi feriti

ritornano a casa sospinti

 

(C) Pino De Stasio 2010. Revisted 2018

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